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Troppi lacci sugli imballaggi

La Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento sugli imballaggi che prevede un complesso pacchetto di misure. Forse sarebbe stato meglio fissare un target di riduzione e lasciare i paesi liberi di scegliere come raggiungerlo.

Vizi e virtù del profit-sharing

Il meccanismo del profit-sharing introdotto per incentivare raccolta e riutilizzo dei rifiuti è senz’altro utile, ma ha alcuni difetti. Per premiare le iniziative migliori andrebbero previsti obiettivi di circolarità e una deduzione standard dai costi.

Per i rifiuti urbani serve uno “smaltitore di ultima istanza”

Pur di non parlare di inceneritori, le regioni propongono soluzioni sperimentali al problema dei rifiuti. A gestire i flussi in eccesso dovrebbe essere un soggetto nazionale permanente, capace di programmazione e pronto a valutare sistemi alternativi.

Inceneritore no, discarica sì: il paradosso dei rifiuti

La raccolta differenziata è indispensabile, ma restano scarti non riciclabili, per i quali mancano impianti adeguati a chiudere il ciclo. Così il no agli inceneritori porta a situazioni gravi come quella di Roma. Con la discarica come unica soluzione.

Acqua, bene comunitario

Dopo il referendum sull’acqua pubblica del 2011, il sistema è regolato dai principi dell’ordinamento europeo, senza alcun tradimento della volontà popolare. Ora è tempo di rinunciare agli slogan e concentrarsi sui problemi, per trovare soluzioni.

Acqua, il bicchiere è più pieno che vuoto

Anche il Rapporto Asvis cade nella trappola di attribuire le carenze del sistema idrico al mancato rispetto della volontà popolare espressa col referendum del 2011. Mentre la responsabilità è di chi ancora si oppone al processo di modernizzazione.

Un ecobonus anche per l’acqua?

Nel mettere a punto gli incentivi in materia ambientale, il governo si è concentrato sull’efficienza energetica trascurando quella idrica. Basterebbero piccoli interventi mirati per ridurre consumi, sprechi e inquinamento. Alcune proposte per la sostenibilità.

Ritorno al passato in nome dell’acqua pubblica

È stato presentato in Parlamento un disegno di legge che si propone di “attuare il referendum del 2011”. Se approvato, capovolgerebbe l’intero assetto della riforma dei servizi idrici del 1994. Proprio ora che se ne incominciavano a vedere i frutti.

Ma gli inceneritori servono

Rifiuti zero è un obiettivo impossibile da realizzare. Lo dimostrano i paesi più virtuosi. E lo afferma lo stesso pacchetto per l’economia circolare della Ue. Degli inceneritori dunque non si può fare a meno. Da discutere è semmai il modello di governance.

Come riparare la rete idrica colabrodo

Secondo l’Istat, si perde per strada il 41,4 per cento dell’acqua immessa nella rete idrica italiana. Che sconta decenni di manutenzioni mancate, scarsi investimenti e basse tariffe. Solo destinando più risorse si può pensare di cambiare la situazione.

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