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Categoria: Vero o Falso? Pagina 4 di 7

Berlusconi e il dimezzamento del finanziamento pubblico ai partiti

Silvio Berlusconi, Omnibus (La7), 15 gennaio:
“il Pdl ha votato a favore del dimezzamento pubblico ai partiti”

VERO

L’affermazione è vera. Il testo di legge, votato alla Camera il 24 maggio e al Senato il 5 luglio 2012, prevede il tetto massimo di 91 milioni di euro erogabili ai partiti, divisi in due parti da 70% e 30% l’una.
Sia alla Camera che al Senato il disegno di legge ha trovato sostenitori tra i principali partiti del parlamento, PdL, PD e Udc, a cui si aggiunge il compatto sostegno di Fli.

*in collaborazione con Checkmate e Link Tank

Fonti:
Votazione Camera
Votazione Senato
Disegno di Legge alla Camera con commenti
Disegno di Legge al Senato

Fini sulle entrate e le spese dello stato

Gianfranco Fini, Ballarò (Rai 3), 15 gennaio:
Dal 2000 al 2012 […] le entrate sono aumentate di 228 miliardi di euro […]. Il dramma è che dal 2000 al 2012 la spesa pubblica è aumentata di 278 miliardi di euro

VERO

Nonostante i dati ufficiali per l’esercizio 2012 non siano ancora disponibili, ci è possibile controllare la veridicità di questa affermazione utilizzando la Nota tecnico-illustrativa allegata alla Legge di Stabilità 2013 (legge 24 dicembre 2012, n. 228) (1). Confrontando entrate e spese con le stesse voci ricavate dal Rendiconto Generale dello Stato per l’anno 2000 (2) otteniamo il seguente risultato (dati in miliardi di euro):Screen Shot 2013-01-18 at 17.37.58

Un grafico ci aiuta a capire meglio il motivo di questo aumento: le entrate sono aumentate soprattutto grazie all’imposizione extra-tributaria, mentre la spesa corrente ha guidato le uscite dall’erario pubblico.

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Nonostante i numeri forniti dal Presidente uscente della Camera differiscano dalla nostra elaborazione di un 10-15% il messaggio è sostanzialmente confermato: le spese sono aumentate notevolmente più delle entrate, e lo scarto è di circa 40 miliardi di euro.

*in collaborazione con Checkmate e Link Tank

Fonti:
(1)   Ragioneria Generale dello Stato – Legge di Stabilità – Anno 2013
(2)    Legge 26 ottobre 2001, n. 397 – Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2000:

Vendola e l’esenzione dal bollo auto

Nichi Vendola, PiazzaPulita (La7), 14 gennaio:
In Puglia ho rimosso alcune accise sulla benzina e ho sospeso il pagamento del bollo auto per 5 anni

FALSO MA…

La Regione Puglia ha previsto l’esenzione del pagamento del bollo per 5 anni a favore di coloro che acquisteranno o convertiranno una vettura a metano o GPL a partire dal primo gennaio 2013. Quindi non è vero che è stato sospeso il bollo per tutte le auto.
L’esenzione è stata approvata con il bilancio di previsione 2013 e bilancio pluriennale 2013-2016 della Regione Puglia, pubblicata nel Bollettino ufficiale regionale n. 189 Supplemento del 31 dicembre 2012, legge regionale 28 dicembre 2012, n. 45. Sempre nella stessa legge all’art. 7 è prevista l’abolizione dell’imposta regionale sulla benzina per autotrazione (IRBA). Entrambe le disposizioni sono dichiarate urgenti ed entrano in vigore il giorno stesso della loro  pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

*in collaborazione con Checkmate e Link Tank

Berlusconi e le case di proprietà

Silvio Berlusconi, Omnibus (La7), 15 gennaio:
“Il 18% degli italiani non è proprietario di casa” 

VERO MA…

Nel 2011, il 72,4 per cento delle famiglie residenti è proprietario dell’abitazione in cui vive (era il 73,6 per cento nel 2010). La famiglie che, al contrario, pagano un canone d’affitto per l’abitazione in cui vivono, rappresentano appena il 18 per cento delle famiglie residenti. Il restante 9,6% sono le famiglie che hanno alloggi in usufrutto o in uso gratuito.

*in collaborazione con Checkmate e Link Tank

Fonte: Annuario Statistico italiano 2012 ISTAT

Alfano: dal 2008 al 2011 le tasse non sono aumentate

Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini, Porta a porta (Rai 1), 16 gennaio:

Alfano: “Noi siamo riusciti dal 2008 al 2011 a non aumentare le tasse” – VERO
Casini: “Durante l’ultima legislatura Berlusconi (2008-2011) la pressione fiscale è salita dal 42.7 al 44.8 per cento” – FALSO

Sulla carta ha ragione Alfano, dal 2008 al 2011 la pressione fiscale è rimasta invariata passando dal 42,6 al 42,5% dopo essere però salita al 43% nel 2009. Diverso il caso del precedente Governo Berlusconi in cui la pressione fiscale si era alzata di due punti. Utile rimarcare che una riduzione della pressione fiscale nominale può intervenire anche perché aumenta l’evasione. I giornalisti dovrebbero sempre in questi casi chiedere agli interlocutori: a quali provvedimenti presi dal vostro Governo è attribuibile il calo della pressione fiscale di cui vi vantate?

Pressione fiscale, in percentuale del Pil in Italia

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Fonte: Dati Istat

*in collaborazione con Checkmate e Link Tank

Bersani e la spesa pubblica al netto delle pensioni

Pierluigi Bersani, Ballarò (Rai 3), 15 gennaio:
“La spesa pubblica, al netto di interessi e pensioni, è bassa” 

VERO

 

Al di là delle considerazioni qualitative sull’affermazione (ricordiamoci l’ormai famoso mantra su twitter per cui anche la carbonara, al netto di uovo e pancetta, è pasta in bianco), Bersani non ha tutti i torti. Al netto di pensioni e interessi sul debito, la spesa pubblica italiana è  32,5% del PIL, la più bassa fra i paesi dell’Unione Europea, mentre la spesa pubblica effettiva è di oltre il 50% del PIL.

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Fonte dati: Eurostat

*in collaborazione con Checkmate e Link Tank

Tutti i numeri di Berlusconi

1) Berlusconi a Servizio Pubblico (1:33:40): “Il PIL è calcolato in 1500miliardi. … non è vero, perché il nostro PIL non può essere contato solo emerso, ma anche il sommerso … Nei dati ISTAT c’è il 17 per cento. … il PIL, sommerso ed emerso, è superiore al debito pubblico quindi invece che il 120 per cento siamo vicini al 94 per cento che è la media europea”.

MILIONI E MILIARDI DI BRUNO VESPA

Durante la puntata di Porta a Porta del 24 ottobre il conduttore Bruno Vespa ha voluto spiegare la crisi del debito ai telespettatori, ma ha fatto un po’ di confusione. Ringraziamo i lettori Gianluca Garelli e Franco Cancemi che lo hanno segnalato alla redazione. L’esposizione debitoria della Grecia è di circa 350 miliardi, i dati della tabella mostrata nella trasmissione non sono in miliardi, bensì in milioni. Altrimenti l’esposizione debitoria delle banche sarebbe maggiore del debito del paese. Bruno Vespa legge in milioni solo i dati riguardanti le banche italiane e in miliardi quello delle banche francesi e tedesche. In seguito commette un altro errore quando afferma “la Grecia, lo ripetiamo, ha un Pil che è molto inferiore a quello della Provincia di Treviso”. Forse il conduttore intendeva dire che il Pil della Grecia pesa sull’Europa quanto quello della Provincia di Treviso sul Pil italiano. Il Pil della Grecia infatti è stato nel 2010 pari a circa 223 miliardi, mentre quello del Veneto nel 2009 era di 128 miliardi, cosa che pone indiscutibilmente quello di Treviso ben distante dai livelli greci.

TAGLI O MINORI SPESE? QUESTO È IL DILEMMA

“Dentro questo documento c’è scritto […] che negli anni 2012, 2013, 2014 il settore dell’istruzione […] darà al risanamento pubblico del nostro paese, ognuno di questi anni, quattro miliardi il primo anno, quattro miliardi e mezzo il secondo, quattro miliardi e mezzo il terzo anno. Vuol dire che in tre anni, dai tagli che già ci sono stati, verrano alla pubblica istruzione italiana aggiunti quattro e mezzo per tre, basta fare i conti. Una cifra che è vicina, appunto, ai 13 miliardi e mezzo.” Enrico Letta, deputato e vicesegretario del Partito Democratico nel corso di una puntata di Ballarò.

La tabella che segue è quella mostrata in diretta dall’On. Letta durante la trasmissione. Le cifre alle quali si fa riferimento sono nella categoria “Innovazione e Capitale Umano” alla voce “minori spese”, e mostrano una progressione da 1.293 milioni a 4.561 milioni di euro.

L’On. Letta confonde tagli con minori spese. Cosa sono le minori spese? Quando vengono decisi dei tagli su una voce di spesa annuale, questi comportano in prospettiva minori spese negli anni successivi. Se, ad esempio, decideste di interrompere un abbonamento di lunga data ad un giornale che vi costava 300 euro l’anno, allora l’anno prossimo e ciascuno degli anni successivi avrete minori spese per 300 euro. Le cifre riportate nel PNR indicano quindi i risparmi attesi in conseguenza ai tagli sulla spesa: minori spese appunto, non nuovi tagli.  È da sottolineare che per gli anni dal 2012 al 2014 di tagli non ne siano previsti. Quelli fino al 2012, inoltre, erano stati stabiliti da tempo.
Nel presentare i risparmi di spesa, infatti, il documento rimanda a due testi legislativi: la legge244del2007del governo Prodi (1) e la legge133del2008, che converte il decretolegge112/2008 del governo Berlusconi (2).
La tabella successiva sintetizza gli effetti dei due provvedimenti, evidenziando sia i tagli previsti per ogni anno (minori spese in corso anno), sia i risparmi attesi cumulati (effetto cumulato). Partendo dal livello di spesa del 2007, il governo Prodi ha introdotto tagli che hanno portato ad un risparmio cumulato di 1432 milioni. Il governo Berlusconi ha contribuito in maniera ben più consistente, arrivando a comportare minori spese per un importo complessivo (fermo restando quelli previsti dal governo Prodi), a partire dal 2012, di 3188 milioni.

Anno 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Prodi 2007 – minori spese in corso anno 535 362 321 214 0 0 0
Prodi 2007 – effetto cumulato 535 897 1218 1432 1432 1432 1432
Berlusconi 2008 – minori spese in corso anno   456 1194 888 650 0 0
Berlusconi 2008 – effetto cumulato   456 1650 2538 3188 3188 3188
Totale al 2008 – minori spese in corso anno 535 818 1515 1102 650 0 0
Totale al 2008 – effetto cumulato 535 1353 2868 3970 4620 4620 4620
DEF 2011   1293 2809 3911 4561 4561 4561

È facile notare come tra i risparmi di spesa previsti al 25 giugno 2008 (data del d.l. 112), e quelli riportati nel DEF 2011 non vi sia sostanziale differenza, ad indicare che, da allora, nuovi tagli non sono stati introdotti, come correttamente affermato dal Ministro Gelmini. Il DEF si limita a riportare gli effetti di due provvedimenti vecchi di 3-4 anni.
L’affermazione di Enrico Letta che ci è stata ripetutamente segnalata dal lettore Roberto A. è dunque falsa

(1) Nel provvedimento varato dal governo Prodi nel 2007, all’art.2 comma 412, si legge: “Le economie di spesa di cui all’articolo 1, comma 620, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, da conseguire ai sensi dei commi da 605 a 619 del medesimo articolo, nonche´ quelle derivanti dagli interventi di cui al comma 411, lettere a), b), c) e d), sono complessivamente determinate come segue: euro 535 milioni per l’anno 2008, euro 897 milioni per l’anno 2009, euro 1.218 milioni per l’anno 2010 ed euro 1.432 milioni a decorrere dall’anno 2011.”
(2) Nel decreto legge del 2008, all’art. 64 comma 6 si legge: ”Fermo restando il disposto di cui all’articolo 2, commi 411 e 412, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dall’attuazione dei commi 1, 2, 3, e 4 del presente articolo, devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l’anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l’anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l’anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012.”

A cura di Mattia Fracchia e Guido Zichichi

Vero o Falso? Il mito del Nord Italia più ricco d’Europa

"…in tutta Europa siamo l’unico paese disuguale duale, cioè dire.. il Centro e il Nord vanno bene.. tengono… il Nord è la regione più ricca d’Europa e il Sud ha degli enormi problemi" – Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, al convegno "Crescere tra le righe" organizzato a Bagnaia dei giovani editori, il 14 maggio.

I dati relativi alle regioni europee sono raccolti dall’Eurostat, che suddivide il territorio in zone territoriali il più possibile omogenee proprio per consentire la comparazione dei dati statistici.
Il Nord-Ovest ed il Nord-Est sono le due macroregioni sulle quali sono disponibili dati statistici. Per il Nord Italia, nel suo complesso, non vengono forniti, dal momento che non esiste una suddivisione delle regioni europee comparabile. E non si può affermare che sia la regione più ricca d’Europa. A livello assoluto il Pil delle ripartizioni Nord-Ovest e Nord-Est è tra i più elevati in Europa -rispettivamente terzo e settimo posto nel 2008, non comunque al primo posto. A livello pro-capite, però, la posizione delle due ripartizioni è molto peggiore: rispettivamente al ventesimo e ventunesimo posto.
Significativo è il trend degli ultimi dieci anni. Nel 1997 le ripartizioni Nord-Ovest e Nord-Est occupavano il settimo e ottavo posto in Europa, con un Pil pro-capite superiore a quello medio europeo del 48 e del 46 per cento rispettivamente, mentre oggi sono superiori solamente del 26 e del 24 per cento (si veda la figura). Nessuna tra le ripartizioni europee che nel 1997 si trovavano in una posizione simile a quella del Nord Italia ha seguito lo stesso andamento negativo.

Figura 3: Ripartizioni europee (Nuts 2) – Pil pro-capite in % della media Ue – Pps – Anni 1997-2008

Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat

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