Che cosa ci aspetta nel dopo-pandemia? L’analisi di cinque epidemie non troppo lontane nel tempo rimarca rischi sociali ed economici, soprattutto per quanto riguarda la povertà e la disuguaglianza. E suggerisce come disegnare le misure per contrastarle.
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Dalla metà degli anni ’90 è in atto una vera e propria inversione delle fortune, con lo 0,1% più ricco della popolazione che ha visto raddoppiare la ricchezza netta media. Una disparità che rischia di cristallizzarsi, a scapito dell’uguaglianza di opportunità.
Tra le misure annunciate dal governo Draghi a sostegno dei giovani, c’è anche una nuova garanzia per l’acquisto della prima casa. Un’analisi su precedenti iniziative di questo tipo dimostra tuttavia che la generazione dei Millennial ha altre preoccupazioni.
Circa un milione di poveri assoluti in più nel 2020. E senza i tanti provvedimenti pubblici di sostegno ai redditi l’aumento sarebbe stato ben più consistente. Ma le ingenti risorse prese a prestito dal futuro potevano essere usate meglio, per la crescita.
Nel 2020 è aumentato il numero di famiglie in povertà assoluta. Le misure di povertà si basano sui consumi. Ma in tempi eccezionali alcune famiglie potrebbero aver speso poco non per mancanza di risorse, ma per scelta. Un fenomeno di cui tener conto.
La crisi innescata dal Covid-19 rischia di aggravare le disuguaglianze. I provvedimenti del governo hanno attutito l’aumento della dispersione del reddito da lavoro nella prima metà del 2020. Ma nel lungo periodo la situazione può essere molto diversa.
I dati Istat sulla povertà assoluta indicano un netto peggioramento della situazione nel 2020. I più colpiti sono gli stessi che avevano subito le crisi precedenti: famiglie con figli, lavoratori, stranieri. Preoccupa l’aumento della povertà fra i giovani.
Come ha influito la pandemia sulla distribuzione dei redditi e sulla povertà delle famiglie italiane? Nuovi dati indicano una riduzione globale dei redditi e un aumento del rischio di povertà. Qual è stato il ruolo delle misure di sostegno economico.
In molte regioni l’anzianità di residenza è lo strumento principale usato per frenare l’accesso alle case popolari di cittadini extracomunitari. Il rischio è di costruire graduatorie che mettono in secondo piano condizione economica o disagio abitativo.
Il fumo è ormai un’abitudine diffusa soprattutto nelle fasce di popolazione a basso reddito. L’analisi della distribuzione in termini di reddito del consumo di tabacco può aiutare a impostare forme di tassazione che favoriscano stili di vita più sani.