Il governo rinuncia quest’anno all’emanazione del decreto flussi, se non per lavoro stagionale. È una decisione sbagliata. Perché sottintende che agli immigrati non si debba riconoscere l’aspirazione a conciliare lavoro e famiglia, a cercare posti di lavoro migliori, a evitare faticosi trasferimenti. Inoltre, la previsione di quote di ingressi regolari per lavoro è uno strumento di politica migratoria. Infine, i decreti flussi sono sanatorie mascherate, per mettere in regola lavoratori già presenti in Italia. Davvero sono un lusso che non possiamo più permetterci?