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L’opportunità di una Agenzia europea del debito*

Se un’Agenzia europea del debito fosse già stata presente nel 2002, si sarebbe probabilmente rivelata uno strumento utile per assorbire il debito europeo e creare un safe asset senza mutualizzazione del debito.

Conseguenze della guerra: scenari per l’economia italiana

Quali saranno le conseguenze della guerra in Ucraina per l’economia italiana? Molto dipenderà dalla sua durata, ma alti prezzi di gas, petrolio e altri prodotti incideranno in modo strutturale sulla crescita del Pil almeno per i prossimi due anni.

Argentina sempre sul ciglio del baratro

L’accordo con il Fmi per la ristrutturazione del debito è una buona notizia per l’Argentina, che però difficilmente riuscirà a mantenere gli impegni presi. Pesano la cronicità dei problemi, le resistenze politiche e anche il contesto internazionale.

Dall’addizionale Irpef alla sovraimposta: cosa cambia per i comuni

Il pacchetto di riforme fiscali sostituisce l’addizionale comunale e regionale all’Irpef con una sovraimposta. Nel complesso, le risorse per gli enti dovrebbero essere le stesse. Ma spazi di manovra e gettiti dei singoli comuni potrebbero cambiare.

Debito dell’Eurozona: collaborare senza mutualizzare è possibile

Debito pubblico nelle mani della Bce: uscirne non è un obbligo*

Liberare il bilancio della Bce dai titoli pubblici è meno urgente di quanto si pensi. All’inflazione in crescita si può rispondere in altro modo. Le proposte di introdurre un debito europeo sottovalutano il problema della condivisione del rischio.

Riformare il sistema fiscale europeo: la gestione del debito

Negli ultimi anni, si è sempre più diffusa l’idea che le regole del Patto di stabilità e crescita siano datate. Una proposta per modificarle basata su due pilastri: la revisione delle regole fiscali e la creazione di un’Agenzia europea del debito.

Riformare il sistema fiscale europeo: le regole

Negli ultimi anni, si è sempre più diffusa l’idea che le regole del Patto di stabilità e crescita siano datate. Una proposta per modificarle basata su due pilastri: la revisione delle regole fiscali e la creazione di un’Agenzia europea del debito.

Se i soldi del Pnrr finiscono in strada

Le amministrazioni comunali dovranno gestire 43 miliardi del Pnrr. Il rischio è che siano utilizzati per finanziare investimenti in viabilità e trasporti, particolarmente cari ai sindaci nell’anno pre-elettorale. Servono regole per evitarlo.

Finanza locale: verso modelli in tempo reale

I trasferimenti perequativi agli enti locali avvengono sulla base di modelli statici che utilizzano variabili “vecchie” di quattro anni. Il sistema mostra i suoi limiti nel caso di cambiamenti improvvisi e strutturali come quelli dovuti alla pandemia.

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