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Autore: Valentino Larcinese Pagina 1 di 2

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Professore ordinario alla London School of Economics and Political Science. Ha avuto incarichi di insegnamento e ricerca presso varie istituzioni fra cui Bocconi, Tor Vergata, MIT, INSEAD, Sciences Po e Banca d’Italia. Laureato in Discipline Economiche e Sociali presso l'Università Bocconi, PhD in Economia presso la LSE. I suoi principali interessi di ricerca riguardano il rapporto fra istituzioni, processi di decisione collettiva e politiche pubbliche.

La comunicazione ai tempi della guerra*

Negli scontri geopolitici una comunicazione a senso unico può contribuire a fomentare odio e violenza. In altri casi, gli eserciti aspettano che l’opinione pubblica sia distratta da altre notizie per attaccare. Quando i giornalisti sono il “nemico”.

L’impatto sull’equità distributiva della revisione Irpef e del Superbonus

La manovra 2022 prevede una revisione delle aliquote Irpef e una estensione del Superbonus per le ristrutturazioni. A conti fatti, entrambi gli interventi portano benefici maggiori alle fasce di reddito più abbienti.

Perché gli inglesi fanno traballare la sedia della May

Il risultato delle elezioni in Gran Bretagna ha molto a che vedere con la parabola dell’Ukip. Con la Brexit avviata, i conservatori pensavano di “ereditare” i voti di Farage. Invece, la strategia laburista ha ribaltato il quadro e cambiato il dibattito.

Segretezza del voto violata dall’astensione

Se una forza politica organizzata invita a non andare a votare, viola di fatto il diritto alla segretezza del voto. Perché si mette nella condizione di poter verificare chi sono i suoi avversari. Più grave ancora l’astensione proposta da chi ha responsabilità di governo. Le regole sui referendum.

Ma per i conservatori non è stato un trionfo

Il voto popolare nel Regno Unito non ha premiato il governo Cameron. I conservatori ottengono la maggioranza per il crollo dei liberal-democratici, i laburisti perdono per il prevalere del nazionalismo scozzese. Un sistema non più bipolare e le richieste di una legge elettorale più proporzionale.

Elezioni inglesi: vince Cameron. E anche la frammentazione

Smentito dal voto britannico il previsto testa a testa conservatori-laburisti. Cameron esce dal confronto con la maggioranza. Ma il bipartitismo storico rimane azzoppato. Alla massiccia rappresentanza dei nazionalisti scozzesi, si affiancano i deboli liberaldemocratici.

Democrazia è partecipazione

Nelle due regioni dove si è votato domenica, l’affluenza alle urne è stata molto bassa, in particolare in Emilia Romagna. Certo, chi ha vinto è legittimato a governare. Ma l’astensionismo deve preoccupare. Anche perché esiste una correlazione fra partecipazione elettorale e spesa sociale.

Se abolire il Senato tocca la divisione dei poteri

L’abolizione o la trasformazione del Senato può alleggerire l’iter di approvazione delle leggi, ma fa venir meno quel potere di veto di un’istituzione che è stato un importante presidio della democrazia negli ultimi anni. 

La risposta a Federico Russo e ai commenti dei lettori

Ringrazio i lettori de lavoce.info per i loro commenti, numerosi e costruttivi, al mio articolo sul dimezzamento dei parlamentari. Cercherò di rispondere a quelle che mi sembrano le osservazioni più significative.

Dimezzare il Parlamento? No, meglio gli stipendi

Il Parlamento deve rappresentare i diversi interessi e punti di vista che esistono nella cittadinanza. Per poterlo fare in modo adeguato non può essere troppo piccolo. E perciò dimezzare il numero dei parlamentari italiani sarebbe eccessivo. Per ridurre le spese, meglio tagliare i loro stipendi.

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