Lavoce.info

Autore: Paolo Balduzzi Pagina 4 di 15

Balduzzi Si laurea all’Università Cattolica di Milano e consegue M.Sc. e Ph.D. in Economics presso la University of Edinburgh. Dopo una breve esperienza presso l’Università di Milano-Bicocca, diventa ricercatore in Università Cattolica, dove insegna Scienza delle finanze ai corsi diurni e serali, triennali e magistrali. Ha insegnato anche al Dottorato in Economia e Finanza delle Amministrazioni Pubbliche dell’Università Cattolica, all’Università di Milano-Bicocca e alla Scuola Superiore di Economia e Finanza. I principali interessi di ricerca riguardano la political economy, con particolare riferimento al ruolo delle leggi elettorali, il federalismo fiscale, la finanza pubblica, le pensioni e la disuguaglianza intergenerazionale. Ha contribuito a libri e pubblicato articoli su riviste internazionali. E’ membro e Segretario generale dell’associazione ITalents. È stato membro della Commissione tecnica per la revisione della spesa guidata da Carlo Cottarelli per i capitoli di spesa sui costi della politica. È stato Consulente tecnico per la Presidenza del Consiglio al tavolo delle trattative con le Regioni per la concessione di maggiore autonomia ex art 116 comma 3 della Costituzione.
Da novembre 2017 è editorialista presso "Il Messaggero"

Il voto amministrativo tra scandali e pandemia

Si è concluso il primo round delle elezioni amministrative, con oltre 12 milioni di italiani chiamati a rinnovare sindaci e consigli di quasi 1.200 comuni. In attesa dei ballottaggi, due i vincitori piuttosto netti: l’astensione e il centrosinistra.

Se mezzo milione di firme ci sembran poche

A primavera saremo chiamati a esprimerci su diversi referendum. È diventato troppo facile raccogliere le firme? Sono in molti a ritenere di sì e per questo chiedono una revisione della Costituzione. Che servirebbe, ma certo non per questa ragione.

Gli ultimi tabù elettorali

Approvata la legge di riforma costituzionale che permette ai diciottenni di votare per le elezioni del Senato. Una misura dalla grande valenza simbolica ma, almeno nell’immediato, dai pochi effetti pratici. La stagione riformatrice non può considerarsi conclusa.

Europa rimandata a settembre

Si è appena chiuso un Consiglio europeo ricco di temi: immigrazione, campagna vaccinale, rapporti con la Russia. Ma il vero banco di prova sarà a settembre perché una nuova ondata del virus può mettere a rischio la ripresa. Cosa fa l’Europa per evitarla?

Condono nel decreto Sostegni: che urgenza c’era?

Al primo vero Consiglio dei ministri, il governo Draghi ha approvato un decreto legge del valore di 32 miliardi. C’è anche l’ennesimo condono fiscale. Un messaggio negativo per i contribuenti onesti, benché il provvedimento non sia privo di razionalità.

Una vittoria di Pirro per Giuseppe Conte?

Dopo la rinnovata fiducia di Camera e Senato, il governo va avanti. Il quadro politico rimane però particolarmente instabile, con una maggioranza sempre meno coesa. Per il Conte II, la fine potrebbe essere già iniziata, ma non per il Parlamento.

In Scozia torna a soffiare il vento dell’indipendenza

In caso di larga vittoria dello Scottish National Party alle elezioni parlamentari, il governo di Nicola Sturgeon con ogni probabilità chiederà a Londra di indire un nuovo referendum sull’indipendenza dopo quello fallito nel 2014. Cosa aspettarsi?

Italiani all’estero: una questione di rappresentanza

Il “sì” al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari ha ottenuto un consenso molto ampio nel voto estero. Un paradosso, perché questi elettori sono di gran lunga i meno rappresentati. Come si spiega il fenomeno? E cosa accade negli altri paesi?

Un voto con poche conseguenze

Nessuna sorpresa dal referendum: una buona affluenza per un “sì” convinto degli elettori alla riforma votata dal Parlamento. Il voto regionale non ha dato la “spallata” al governo. Semmai ripercussioni potrebbero esserci nella leadership del centrodestra.

Taglio dei parlamentari: con “sì” o “no” cambia poco

Il referendum sulla riforma costituzionale accende grandi discussioni. Ma la qualità della democrazia dipende soprattutto dai meccanismi di controllo e disciplina degli eletti. Qualsiasi sia il risultato, non cambierà molto per il futuro del nostro paese.

Pagina 4 di 15

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén