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Autore: Maria De Paola Pagina 7 di 10

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Professoressa di Politica Economica presso il Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza dell’Università della Calabria. Attualmente in congedo, è dirigente presso la Direzione Centrale Studi e Ricerche INPS. Si occupa prevalentemente di Economia del lavoro e dell’istruzione, Discriminazione di genere, Political Economy e valutazione di politiche pubbliche.

Luci e ombre sul futuro della ricerca scientifica in Italia

Pur con le scarse risorse destinate alla ricerca, l’Italia si colloca in ottava posizione per produzione scientifica e miglioramenti significativi in diverse aree. Ma potrebbe trattarsi di un fenomeno destinato a esaurirsi. E c’è la necessità di stabilizzare i più bravi fra i giovani ricercatori.

Non tutte le lauree sono uguali, ma nessuna è inutile

Laurearsi conviene: trovare un lavoro è più semplice e gli stipendi dei laureati sono più alti di quelli dei diplomati. Ma anche il corso di laurea è importante e in pochi optano per indirizzi scientifici. Scelte più consapevoli migliorando le competenze degli studenti. Effetti sulla diseguaglianza.

Crescita del Sud: una rondine non fa primavera

I dati 2015 per il Mezzogiorno sono incoraggianti. Si tratta di un segnale positivo, ma è difficile credere che sia una svolta. Poco è cambiato nella società meridionale e nelle politiche per lo sviluppo di quelle aree. Necessari interventi coraggiosi che arrestino la fuga delle risorse migliori.

Finanziamenti alle università: pochi e con regole incerte

Le regole per il finanziamento alle università sono cambiate. A regime, i fondi saranno assegnati in base agli obiettivi raggiunti e ai costi effettivamente sostenuti. Un principio condivisibile, ma ci sono molte questioni irrisolte. Aumento delle risorse ineludibile.

Abbandoni universitari: una luce fioca in fondo al tunnel

Cala leggermente il numero degli studenti che non concludono l’università. Ma i nostri atenei devono fare ancora molto per ridurre gli abbandoni e la distanza tra durata prevista ed effettiva dei corsi di studio. Esodo verso Nord, fasce deboli e investimento in istruzione terziaria “rischioso”.

Sull’Invalsi la protesta preventiva fa flop

Quest’anno la partecipazione ai test Invalsi è stata ampia: 97 per cento nella scuola primaria e 91 nella secondaria superiore. Il boicottaggio sembra essere fallito anche se solo in fase di correzione si potrà dare un giudizio definitivo. L’Invalsi è imperfetto, però dà informazioni utili.

Per le lauree online un sostegno di troppo

In Italia operano undici università telematiche, piccole e con tasse di iscrizione elevate. Ora un decreto ha ridotto i requisiti di accreditamento e di conseguenza i costi: un sostegno ingiustificato. Mentre la concorrenza su un piano di parità potrebbe spingerle a offrire un servizio migliore.

Ciò che Erasmus dà ai giovani

L’incidente dell’autobus in cui hanno perso la vita 13 studentesse ha suscitato una forte emotività nel pubblico e ha messo il programma Erasmus sotto i riflettori dei media. È bene parlarne, evidenziando anche come l’esperienza all’estero migliori le prospettive dei giovani.

La tragedia della disoccupazione giovanile

Il tasso di disoccupazione giovanile registrato a gennaio in Italia è del 39,3 per cento. Non è solo un problema economico: non essere occupati determina una perdita di capitale umano, che può produrre effetti gravi su individui e società nel suo complesso. Il sostegno all’inclusione attiva.

La scuola degli immigrati

Il livello di istruzione degli immigrati gioca un ruolo cruciale per la loro integrazione perché influenza probabilità di occupazione e redditi. Il divario tra gli studenti italiani e stranieri è spesso dovuto alle diverse condizioni socio-economiche. La risposta delle politiche di lungo periodo.

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