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Autore: Marco Pompili

DSC_0025 Consulente senior, è esperto in analisi e valutazione delle politiche di sviluppo regionale, del lavoro e delle politiche di coesione europee. Si interessa di metodologie di ricerca ed analisi. Ha coordinato e partecipato, per Ismeri Europa, a vari progetti di ricerca e valutazione, a livello nazionale (MIUR, Ministero del lavoro, Ministero dello sviluppo economico, Regione Lombardia, Toscana, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia) e internazionale (DG Regional and Urban policy e DG Employment). Economista, ha conseguito un Master in Economia dello sviluppo locale presso l’Università di Parma.

Corsi di formazione: gli effetti sull’occupazione dei più deboli*

L’obiettivo del Fondo sociale europeo è favorire l’occupazione. È uno strumento efficace? La provincia di Bolzano l’ha utilizzato per finanziare corsi di formazione destinati a diverse categorie di disoccupati e a soggetti vulnerabili. Ecco i risultati.

Recovery: cosa imparare dalla valutazione delle politiche Ue

Come spendere bene le risorse del Recovery Fund, sostenendo la crescita? Uno strumento utile sono le valutazioni. E si può far tesoro delle informazioni di quelle condotte in Europa dal 2015, che coprono tutte le aree rilevanti del Next Generation EU.

Quei soldi europei che non riusciamo a spendere

L’Italia rischia di perdere quasi un miliardo del Fondo sociale europeo per spese non effettuate nel 2014 e nel 2015. Eppure, si tratta di risorse essenziali per orientare e mantenere le nostre politiche sociali. Cosa fare per accelerare i processi.

Politiche attive sì, ma solo se creano competenze *

Servono le politiche attive del lavoro? Nel breve periodo i tirocini in azienda sono più utili della formazione professionale in aula. Proprio perché la lentezza della transizione scuola-lavoro deriva dalla mancanza di competenze lavorative dei giovani.

Nella prevenzione dei disastri naturali l’Europa fa la sua parte

Il sisma di Ischia ci ricorda la vulnerabilità dell’Italia e la mancanza di una cultura della prevenzione. Il Fondo di solidarietà dell’Ue per i disastri naturali ha messo a disposizione 2,5 miliardi dal 2002. Non solo risorse per le emergenze, ma anche per la prevenzione.

Politiche di coesione: la grande debolezza italiana

Nell’ultimo periodo di programmazione dei fondi europei l’Italia ha mostrato le consuete difficoltà di gestione. Alla fine, ci sono stati anche risultati positivi, ma inferiori a quelli raggiunti negli altri paesi. Il nostro paese si deve dare più efficienti regole di programmazione e valutazione.

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