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Autore: punto

IL MONOLOGO DI “PORTA A PORTA” *

Martedì 15 settembre il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato ospite di Bruno Vespa a “Porta a porta” in una edizione speciale della trasmissione dedicata alla consegna delle prime case nelle zone terremotate abruzzesi. Nel suo discorso, praticamente un soliloquio, Berlusconi ha citato numerosi dati sulla politica del governo. Quali veri e quali falsi?

SE LA FED PUNTA AL TASSO ZERO: TRE DOMANDE A TOMMASO MONACELLI

Cosa significa azzeramento (o quasi) del tasso di interesse?

“La decisione di cui parliamo è una decisione di portare a zero – o meglio a un intervallo compreso tra 0 e 0,25 – il costo a cui le banche ufficialmente possono scambiare fondi tra di loro o attingere fondi direttamente dalla Banca centrale americana. E’ un modo per riconoscere il fatto che le condizioni nel mercato del credito negli Stati uniti vanno sempre più peggiorando e che c’è necessità di incentivare le banche a scambiarsi fondi tra di loro. E’ una decisione abbastanza irrilevante perché il mercato e quindi gli scambi fra le banche erano già arrivati a tassi vicini allo zero e quindi la Fed non sta facendo altro che seguire quello che il mercato ha di fatto ratificato da diversi mesi.”

Lei quindi non giudica positivamente questa operazione senza precedenti della Federal Reserve?

No, la giudico come qualcosa di assolutamente inevitabile e prevedibile, la cosa interessante sarà vedere da qui in poi come la Fed condurrà la politica monetaria perché è chiaro che i tassi di interesse – che significa quanto costa dare e prendere a prestito denaro – non possono andare sotto lo zero. Quindi, quanto i tassi raggiungono un livello prossimo allo zero, la banca centrale non ha più modo di stimolare l’economia e di rendere il denaro più a buon mercato. Da qui in poi sarà interessante vedere quali strumenti verranno utilizzati e su questo aspetto ci sono moltissime ipotesi che vengono fatte.”

Secondo lei come si regolerà di conseguenza la Banca Centrale Europea?

 “La Bce ha un po’ più di margine perché sta partendo da tassi di interesse più alti; è stata più graduale nel ridurre i tassi perché l’acuirsi della crisi è stato meno violento però la sensazione è che la crisi si stia deteriorando anche in Europa. Credo dunque che arriveremo a decisioni di ulteriore ribasso dei tassi anche da parte della Bce e a livello di tassi che in Europa non si vedevano da decenni.”

DA LEHMAN A CITIGROUP: TRE DOMANDE A MARCO ONADO

Anche Citigoroup è stata salvata, ed è l’ultima di una lunga serie. Ma è possibile proseguire all’infinito con questi piani di salvataggio?

“Non è possibile che venga annunciata una crisi dopo l’altra con questa politica del carciofo e che non si passa trovare un piano complessivo come doveva essere all’inizio il piano Paulson. Qui c’è in atto un fallimento delle autorità di regolazione soprattutto americana ma anche dello stesso governo che non riesce più a padroneggiare la situazione: in questo momento di transizione da una situazione all’altra i problemi si aggravano ma qui in ballo l’economia mondiale.”

 Perché il fallimento di Lehman Brothers ha aggravato la crisi?

“Perché ha istillato nel mercato il dubbio e poi il panico. Il dubbio che la qualità degli asset sia inferiore a quella effettiva e il panico che il prossimo può creare una crisi di carattere sistemico come in effetti sta creando. Con il senno di poi, far fallire Lehman è stato un errore tragico che l’intero sistema finanziario sta pagando. E per voler dare un esempio si è compromessa la stabilità mondiale. E’ evidente che il mondo dopo la metà di settembre è cambiato e l’evento che l’ha fatto  cambiare è il fallimento di Lehman Brothers.”

Ritiene sia tutt’ora valida l’affermazione del ministro Tremonti, secondo il quale l’Italia non ha bisogno di un piano di salvataggio?

Non ero d’accordo quando l’ha detto la prima volta  e tanto meno sono d’accordo adesso che si è arrivati al salvataggio di Citigroup o dopo il piano Paulson. Tutti gli altri paesi hanno varato dei sostegni alle loro banche. E’ tempo che l’Italia si adegui.”

Bolkestein: qualcosa è cambiato

La “Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai servizi nel mercato interno”, comunemente conosciuta come “Direttiva Bolkestein”, non si applica a tutti i servizi. Alcuni di questi sono espressamente esclusi, altri invece vengono inclusi solo nel campo di applicazione delle previsioni della Direttiva relativa alla sola libera circolazione dei servizi e vengono esclusi al diritto di stabilimento. Successivamente sono state proposte sostanziali modifiche nel numero e nella tipologia di questi servizi.

Banca d’Italia: documenti utili

Riproduciamo una serie di documenti, utili ai lettori per farsi un’opinione sulle vicende Banca d’Italia:
La relazione di autodifesa presentata alla riunione del CICR del 26 Agosto, dal Governatore della Banca d’Italia.
Il testo integrale delle intercettazioni telefoniche.
Il codice di condotta dei membri del consiglio direttivo della Bce.
L’ultima versione disponibile del ddl sul risparmio.
Il Testo Unico bancario.
La Legge Draghi.
Una rassegna della stampa internazionale.

Miti e realtà sulla delocalizzazione in Francia

Uno studio dell’Insee riflette sul presunto problema delle delocalizzazioni industriali. Nonostante molti siano convinti che il fenomeno abbia ormai assunto dimensioni notevoli, si stima che nel periodo 1995-2001, in Francia i posti di lavoro delocalizzati siano stati in media a 13.500 l’anno. Una cifra tutto sommato esigua. E per meno della metà destinata ai paesi emergenti. In una logica di ristrutturazioni e joint-venture, non tocca le piccole aziende, ma coinvolge i grandi gruppi industriali e le medie imprese. A subirne le conseguenze sono i lavoratori non specializzati.

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