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Autore: Fausto Panunzi Pagina 3 di 15

panunzi Ha conseguito il PhD presso il Massachusetts Institute of Technology. Attualmente insegna Economia Politica presso l'Università Bocconi. In precedenza ha insegnato presso l'Università di Bologna, l'Università di Pavia, Lecturer all´University College London, Research Fellow presso IDEI (Toulouse ) e IGIER. Le sue aree di interesse scientifico sono la teoria dell'impresa, finanza d'impresa e teoria dei contratti. Redattore de lavoce.info.

Dove crescono i populismi

La globalizzazione genera perdenti e il welfare state non è capace di rispondere alla loro domanda di protezione. A fornire ricette semplici sono i movimenti populisti, di destra e di sinistra. L’Italia sembra terreno fertile per vederne l’affermazione.

Magro bilancio per la Consob

Negli ultimi anni la Borsa italiana ha avuto un ruolo sempre più marginale nell’indirizzare i risparmi delle famiglie italiane verso le imprese. Non sembra preoccuparsene il presidente Consob, che nell’ultima relazione del suo mandato si è concentrato su altri temi.

Compensi alti o bassi per selezionare politici migliori?

Ringraziamo i lettori per i loro numerosi commenti al nostro articolo. Vorremmo innanzitutto ribadirne lo scopo, che era quello di capire se una riduzione dei compensi dei parlamentari possa indurre anche una riduzione della loro qualità.
La teoria, come ricordiamo, fornisce predizioni ambigue. La (non vasta) letteratura empirica a nostra conoscenza suggerisce invece una relazione tra livello dei compensi e qualità degli eletti (misurata come livello di istruzione). Ma – e questo è l’ultimo punto del nostro pezzo – tali risultati empirici si riferiscono a un diverso contesto, nella fattispecie l’elezione di sindaci in Italia e di governatori negli Stati Uniti. Difficile trarne lezioni per il caso dei parlamentari italiani, almeno con leggi elettorali che prevedono liste bloccate.
I lettori nei loro commenti suggeriscono di considerare altri fattori, come il fatto che la retribuzione dei parlamentari italiani è più elevata di quella dei loro colleghi europei o che essa dovrebbe essere più legata alla performance (come la presenze in aula e il numero di proposte legislative). Sono considerazioni indubbiamente importanti, ma che esulano dal punto di vista che volevamo considerare nel nostro intervento, cioè quello del rapporto tra compenso e selezione della classe politica.
Rispetto alle accuse di essere filo-governativi, suggeriamo sommessamente di fare una ricerca web di quello che abbiamo scritto sui vari temi di attualità negli ultimi mesi. Infine, rispetto all’imputazione di essere amici di Tito Boeri, fondatore di questo sito, ci dichiariamo – senza esitazioni – colpevoli.

Tagli alla paga dei politici: non è tutto oro quello che luccica

Le poche ricerche empiriche che mettono a confronto compensi e qualità della classe politica sembrano indicare che se l’indennità è più alta, migliorano i risultati ottenuti dalle amministrazioni. Vale però per i governi locali. Più difficile valutare i deputati. Soprattutto se sono “nominati”.

L’importanza degli incentivi nel Nobel per l’economia

Il Nobel per l’economia del 2016 è stato assegnato a Oliver Hart e Bengt Holmstrom per i contributi alla teoria dei contratti. Riconoscimento a una teoria che tratta problemi estremamente attuali, la scelta sottolinea quanto siano importanti gli incentivi nelle organizzazioni e nelle nostre vite.

Europei: ha vinto il calcio

Finiti gli Europei con la vittoria del Portogallo, è il momento dei bilanci. Il modello Unicredit ha sbagliato il nome del vincitore, ma ha previsto tre semifinaliste su quattro e la sconfitta dell’Italia con la Germania. Buona l’organizzazione francese, è invece da rivedere la formula del torneo.

Chi vince gli Europei di calcio? La parola ai numeri

Chi vincerà gli Europei di calcio che si aprono oggi in Francia? Il verdetto del modello messo a punto da Unicredit è spietato: sarà la nazionale di casa ad aggiudicarsi il torneo, battendo l’Inghilterra. I bookmaker, invece, puntano sulla Germania. Per l’Italia pronostici da metà classifica.

Meglio che le banche centrali restino indipendenti

La crisi iniziata nel 2008 rimette in discussione molte idee consolidate in economia. Compresa l’indipendenza delle banche centrali. Ma l’apparente impotenza delle banche centrali di fronte alla stagnazione è anche il frutto della mancanza di determinazione dei governi. Un invito alla prudenza.

Sul populismo economico non tramonta mai il sole

Nei momenti di crisi è facile che la politica sbandi verso proposte populiste. Anche in economia. Ma non è prospettando irrealistiche soluzioni win-win (botte piena e moglie ubriaca) che si rilancia la crescita. Perché poi il conto da pagare arriva. Anche più salato.

Accoglienza dei migranti: il prezzo è giusto?

Il problema dell’immigrazione sarà una priorità nell’agenda dei governi europei per molto tempo. Sono indispensabili meccanismi che consentano una politica comune europea. L’idea di lasciare la possibilità di non accogliere i migranti dietro pagamento desta varie perplessità.

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