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Autore: Carlos Corvino

È Dottore di ricerca in Sociologia dei processi economici, del lavoro e delle organizzazioni. Attualmente è responsabile dell’ufficio Osservatorio, Sviluppo e Comunicazione del mercato del lavoro, Agenzia Regionale per il Lavoro del Friuli Venezia Giulia.

Precarietà, il lato oscuro del mercato del lavoro

La “precarietà” riguarda 7 milioni di persone tra lavoratori a termine, disoccupati e inattivi disponibili al lavoro. Il fenomeno chiama in causa anche la qualità delle offerte di lavoro. Sarebbe utile rendere più onerosi i contratti a tempo determinato.

Il problema è la qualità del lavoro, non il RdC

Se le aziende non trovano personale tecnico, non è colpa del reddito di cittadinanza, ma di un sistema che punta su bassi salari e contratti di breve durata. Si deve investire in servizi alle imprese e politiche attive del lavoro di medio-lungo termine.

Più che precario il lavoro è stagionale

Potrebbero essere le caratteristiche stesse del mercato del lavoro italiano a generare un numero così elevato di contratti a termine. Ma allora non serve modificare il Jobs act o il decreto Poletti: la priorità è investire in politiche attive del lavoro.

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