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Neanche ai notai piace lavorare gratis*

In alcuni casi i notai sono obbligati a prestare gratuitamente la propria attività. Ma la norma non sembra dare i risultati sperati. Meglio dunque limitare l’area di esclusiva alle funzioni per le quali è certa l’esistenza di un beneficio sociale.

La funzione economica dei notai

 La figura del notaio ha storicamente svolto un ruolo di rilievo nel garantire la certezza di alcune transazioni, in particolare di quelle relative al trasferimento della proprietà di beni. Di conseguenza, quella notarile è una professione altamente regolamentata sebbene, nel corso degli anni, diversi stati dell’Unione europea abbiano introdotto riforme per ridurne il ruolo e le prerogative. In Italia, per esempio, dal 2006 la notarizzazione non è più necessaria per i passaggi di proprietà degli autoveicoli, mentre non hanno avuto seguito altre proposte più recenti, relative al trasferimento di immobili di modesto valore, alla costituzione di srl semplificate e alla sottoscrizione digitale di alcuni atti.

In altri casi, anziché restringere il perimetro degli atti riservati ai notai, per limitarne la rendita, si è preferito introdurre l’obbligo di effettuare alcune operazioni al di sotto dei propri costi o addirittura gratuitamente: ne è un esempio la costituzione di srl semplificate, cioè società a responsabilità limitata dotate di uno statuto standardizzato e con capitale sociale inferiore a 10mila euro.

In un recente lavoro, affrontiamo il tema della funzione economica del notaio, concentrandoci proprio su tale obbligo. In particolare, la teoria economica suggerisce che un individuo a cui viene imposta una riduzione del proprio salario (come nel caso in questione) dovrebbe verosimilmente ridurre la propria offerta di lavoro. D’altra parte, in un’ottica weberiana, la qualifica di pubblici ufficiali, intesa come “vocazione”, dovrebbe stabilizzarla. Il particolare assetto ci fornisce l’occasione per riflettere sul ruolo dei notai.

L’esperimento

A febbraio 2016 abbiamo scaricato l’elenco dei notai di Roma (circa l’8 per cento del totale nazionale). I nominativi, in ordine alfabetico per cognome, sono stati assegnati a due gruppi sulla base di una semplice regola: i numeri pari al gruppo di trattamento, quelli dispari al gruppo di controllo. Poiché l’ordine alfabetico produce effetti analoghi a un’estrazione casuale, abbiamo potuto costituire due insiemi di professionisti del tutto comparabili fra loro. Mutuando l’idea delle cosiddette “mystery calls”, a ciascuno degli individui dei due gruppi è stata inviata un’email, da mittenti fittizi e indirizzi creati per l’occasione, chiedendo sia la disponibilità per un appuntamento sia un preventivo.

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Le due email differivano solo per un elemento: nel caso del gruppo di trattamento, il riferimento alla costituzione di una società a responsabilità limitata semplificata; nel caso del gruppo di controllo, a una srl ordinaria. Non si riscontrano particolari differenze fra i due gruppi, confermando il successo del meccanismo di assegnazione casuale.

I risultati

I tassi di risposta dei due gruppi sono significativamente diversi da un punto di vista statistico. Per il gruppo di trattamento, il tasso è stato del 15 per cento inferiore a quello del gruppo di controllo, mentre quello medio è stato del 30 per cento (tavola 1). Anche la velocità di risposta, definita come la percentuale di quelle pervenute entro 48 ore, è superiore nel campione di controllo di quasi 6 punti percentuali, coerentemente con la teoria economica standard: la gratuità della prestazione imposta dalla legge comporta una riduzione dell’offerta di lavoro e quindi un minore tasso di risposta nel gruppo trattamento.

Tavola 1 – Stima tasso di risposta

Quanto al rispetto della gratuità della prestazione professionale in sede di costituzione delle srl semplificate, occorre osservare che il neo imprenditore deve rifondere il notaio di una serie di oneri amministrativi aggiuntivi rispetto a quelli notarili in senso stretto. C’è però una disparità di informazioni tra il professionista che svolge costantemente la sua attività e l’imprenditore che affronta la procedura poche volte nella sua vita lavorativa e ciò può dare adito a comportamenti opportunistici. Nel nostro caso, possiamo vedere se i notai hanno richiesto una indebita parcella calcolando la differenza tra il preventivo inviato e i costi amministrativi e fiscali dovuti. La differenza è risultata positiva e pari a 193 euro, con meno del 30 per cento dei notai che ha effettivamente indicato un preventivo pari agli oneri burocratici (e dunque si è detto disponibile a costituire gratuitamente la srl semplificata, come previsto dalla legge). Di converso, più del 70 per cento dei notai del gruppo di trattamento che ha fornito un preventivo ha richiesto la remunerazione di oneri vietati.

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Il diverso tasso di risposta – circa il doppio nel caso di una srl ordinaria – suggerisce che i notai rispondano fortemente all’incentivo economico (percepire un onorario), dando più rilevanza alle richieste che possono generare un reddito rispetto al mero espletamento di un obbligo che non prevede alcun compenso (e che determina peraltro alcuni costi).

In secondo luogo, è stato possibile stimare l’entità della parcella notarile che, come atteso, è: 1) positiva per ambedue i casi (laddove la legge la prevede uguale a zero per le srl semplificate); 2) significativamente superiore nel caso delle srl ordinarie.

La conclusione è che il rispetto dell’obbligo a offrire prestazioni gratuite appare difficile da garantire e rischia di generare distorsioni nel comportamento dei notai. Di conseguenza, la politica dell’obbligo appare produrre benefici limitati: sarebbe preferibile rivedere l’area di esclusiva, limitandola alle funzioni per le quali sia dimostrabile l’esistenza di un beneficio sociale, lasciando per il resto che sia la competizione, anche con altri professionisti, a impedire che i notai si avvantaggino di rendite.

* Le idee e le opinioni espresse in questo articolo sono da attribuire agli autori e non investono la responsabilità delle istituzioni di appartenenza.

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14 commenti

  1. Non so che valore si può dare ad una indagine che parte con l’inganno: nomi dei mittenti e mail fittizie. In secondo luogo contesto le condanne generiche sulla “indebita” parcella, espresse con superficialità e senza fornire alcun dato serio. L’articolo omette di informare che la legge prevede che non sono dovuti onorari ma solo il rimborso dei costi, e i costi per costituire una società non sono solo le tasse che si pagano per il cliente. Indicativo poi della degenerazione del nostro sistema che porta a fondo il Paese è il dichiarato obiettivo che le leggi devono avere come obiettivo “limitare il reddito dei notai”: una volta le leggi si facevano per l’interesse dei cittadini,

    • antonio de luca

      infatti negli altri paesi una serie di atti, oggi in italia ancora esclusiva dei notai, è stata devoluta a funzionari pubblici (in genere dipendenti comunali) e il problema dei costi è stato affrontato e risolto. il voluto mantenimento dell’inefficienza pubblica, da parte di governanti e parlamento nel quale le corporazioni professionali sono maggioranza, impedisce che anche nel nostro paese si adottino politiche a favore dei cittadini. la blockchain potrebbe aiutare a risolvere questo problema ma nel nostro paese la vedo dura vista l’inefficienza e la parcellizzazione delle competenze del sistema pubblico

      • Roberto Borri

        Mi dica in quali paesi e quali atti sono stati sottratti ai notai per essere devoluti a funzionari pubblici.

        Grazie

        • massimo gandini

          io non sono un giurista e non mi occupo di questioni legali ma un mio conoscente che risiede in svizzera mi diceva che nel suo cantone esiste l’ufficio notariato in comune dove le funzioni del notaio italico, almeno per le vendite immobiliari, vengono svolte da un cancelliere con costi irrisori rispetto alla parcella che si paga in italia al classico notaio

      • bob

        ..in un Paese che fonda il 90% della sua economia su due ” settori” : politica e burocrazia….credo sia solo utopia. Che cosa sono state le Regioni se non un moltiplicatore per 21 di burocrazia inutile

  2. Advisory servirà sempre e non serve di certo un albo per poterla prestare … per gli altri servizi di notarizzazione la blockchain darà il ben servito

  3. Enzo Melli

    Riassumo l’argomento degli autori: se non ti pagano per lavorare, statisticamente hai meno voglia di lavorare. Di conseguenza “sarebbe preferibile rivedere l’area di esclusiva, limitandola alle funzioni per le quali sia dimostrabile l’esistenza di un beneficio sociale, lasciando per il resto che sia la competizione, anche con altri professionisti, a impedire che i notai si avvantaggino di rendite.”

    L’esperimento è scontato (invece di fare un OLS bastava mettere le percentuali di risposta così anche i notai avrebbero capito i limiti del vostro esercizio). Le vostre conclusioni poi sono abbastanza incoferenti.

  4. Eleonora Mossa

    Sarò una profana, ma all’IMT e in Bocconi non vi hanno spiegato che “statisticamente” è una pessima idea usare modelli di regressione lineare con variabili dipendenti binarie?

    Mi complimento con il vostro rigore metodologico e quello di chi vi ha fatto il peer review (se è stato fatto).

    • luciano lavecchia

      buongiorno,
      in contesto RCTs, la stima di average treatment effect è data da confronto medie gruppo trattamento e controllo.

      • Costantino Butti

        Ha ragione Eleonora Mossa. La critica è sul metodo statistico che utilizzate. In questo caso il confronto di medie si può fare in tanti modi tra i quali una regressione logistica e non una OLS. Il vostro esperimento è poco meditato e statisticamente contestabile, pernso che una rivista seria non avrebbe potuto pubblicarvi senza farvi notare la cosa.

        la scelta di un modello OLS è criticabile.

        Guardate qui: http://www.statistica.it/gianluca/Talks/lshtmnewtalk.pdf:

      • Swot215

        Quindi
        1) regressioni logistiche non hanno senso? Quindi nemmeno altri GLS e la stessa OLS caso speciale della GPS. Cambiano solo le distribuzioni non la metodologia. Sempre IRLS si usa.
        2) il confronto fra medie può essere fatto anche in post-hoc rispettando la condizione di omogeneità della varianza.

  5. Luca

    Molteplici e diversificate esperienze coi notai.
    Ho trovato in loro tanta scorrettezza, furberie, mancato rispetto delle leggi, persino del loro codice deontologico. Tutto coperto dal loro Ordine: ho esperienza anche di ricorsi.

    Si potrebbe rispondere che questa situazione non è diversa da ciò che in Italia fanno tutti. Nel caso dei notai è più grave perché proprio a loro il sistema si affida per il rispetto delle forme. Povero Paese!

    Mi fa piacere che indagini come questa, condotte in modo non convenzionale, svelino l’ipocrisia del notaio, che fa il furbo come qualsiasi altro professionista.

    Basta corporazioni, viva la concorrenza! Liberiamo il potenziale del Paese!

  6. Alfonso Bove

    Con questo articolo l’Ing. Stagnaro torna ad occuparsi di una questione a lui politicamente cara. Mi risulta infatti che Egli, in veste di consulente del MISE, abbia collaborato con l’ex Ministro Guidi nell’impostazione del Ddl concorrenza, che nella sua prima versione prevedeva che si potessero costituire società a responsabilità limitata semplificate anche mediante scrittura privata, da depositare poi presso i registri delle imprese. Come l’Ing. Stagnaro sa bene, questa’ novita’ non e’ passata, non a causa della lobby dei notai ma perche’ è intervenuto il procuratore nazionale antimafia Roberti che ha rilevato che la possibilita’ di costituire società a responsabilità limitata semplificate anche mediante scrittura privata “indebolisce il sistema di controlli che diventano puramente formali, non più affidati a un pubblico ufficiale ma rimessi solo formalmente ed ex post al conservatore dei registri delle imprese chiamato a prendere atto della scrittura privata a cui manca l’identificazione certa di chi la sottoscrive e di chi per via informale la invia”. In questo modo, secondo il magistrato, “si azzerano le maglie dei sistemi di controllo e si apre un varco formidabile per l’ingresso delle organizzazioni mafiose negli appalti”. Ed invero, come rilevato anche dalla senatrice Ricchiuti, membro della commissione antimafia, “le srl semplificate sono le società preferite dalle mafie: eliminare la verifica da parte del notaio rischia di fare saltare il tema del controllo”.

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