Sarebbe un autogol l’abbandono del Nafta promesso da Trump. Dopo 22 anni di libero scambio, Usa, Messico e Canada sono diventati i migliori clienti l’uno dell’altro per export e import. E le aziende americane (incluse quelle che fanno autoveicoli) creano valore nei tre paesi senza riguardo ai confini.
Mario Draghi ha correttamente ricordato che un paese in uscita dall’euro dovrebbe regolare integralmente le attività e le passività della sua banca centrale verso la Bce. Bankitalia ha un saldo negativo per 355 miliardi, mentre la Bundesbank è a credito per 754. Sono i pagamenti tra banche che transitano – attraverso gli istituti centrali che formano l’Eurosistema – per circa 2 mila miliardi di euro ogni giorno sulla piattaforma Target 2. Un meccanismo tecnico che proviamo a spiegare. E che regge senza contraccolpi fintanto che esiste la moneta unica.
A dicembre si è invertita dopo 43 mesi la forbice salari-prezzi: +0,4 per cento la crescita degli stipendi, +0,5 quella dei prezzi (rispetto a dicembre 2015). Una piccola differenza destinata ad ampliarsi nel 2017, con il ritorno dell’inflazione all’1 per cento e l’ulteriore rallentamento delle retribuzioni.
Ha acceso un vivace confronto il punto di vista del presidente dell’Inps Tito Boeri secondo il quale la manovra pensionistica nella finanziaria 2017 fa aumentare il debito implicito e perciò scarica gli oneri sulle generazioni future. C’è chi concorda con questa tesi, con motivazioni anche di equità attuariale e redistributiva. E c’è chi – come la Ragioneria generale e la Commissione Ue – considera il concetto di debito implicito un criterio di valutazione astratto perché, mentre si alternano le generazioni, cambiano i governi e spesso le riforme. Mettiamo le opinioni a confronto.
Parlando di cooperazione allo sviluppo, meglio gli aiuti di programma (cioè al bilancio degli stati) o quelli a progetto? Più misurabile l’impatto dei secondi. Ma la prima modalità di intervento, se si riescono a evitare corruzione e sprechi, ha un maggiore potenziale di coinvolgimento del paese ricevente.

Un commento di Alfredo Del Monte  all’articolo di Piero David “Referendum: il ‘no’ cambia da Nord a Sud”.

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