Lavoce.info

Molte ombre sul Sole

La difficile situazione del gruppo del Sole24Ore non è imputabile solo alla crisi generalizzata della carta stampata. Le perdite e la progressiva riduzione del patrimonio netto registrate negli ultimi cinque anni rendono necessaria la ricapitalizzazione. Ma anche un’opera di pulizia e chiarezza.

Il tracollo degli ultimi sei mesi

Cane non mangia cane. Il vecchio adagio si applica bene all’assordante silenzio che una gran parte della stampa ha riservato alle recenti vicende finanziarie e giudiziarie del gruppo 24Ore, editore tra l’altro de Il Sole24Ore. Crediamo sia invece utile quanto meno illustrarle.
Questi i principali avvenimenti. Nel giugno 2016 il consiglio di amministrazione nomina un nuovo amministratore delegato (Gabriele Del Torchio) al posto di Donatella Treu, in carica dal 2010. Dopo soli tre mesi (30 settembre), il nuovo ad porta in approvazione una relazione semestrale che (i) rettifica i dati del bilancio dell’anno precedente, iscrivendo, per il periodo gennaio-giugno 2015, maggiori perdite per 3,9 milioni di euro e una ulteriore riduzione del capitale sociale di 8,4 milioni; (ii) comunica il mancato rispetto, al 30 giugno 2016, dei vincoli minimi di redditività che le banche richiedono per finanziare il gruppo (i cosiddetti covenant); (iii) dichiara defunto il passato piano industriale e approva le linee guida del nuovo piano, che prevede la generazione di flussi di cassa positivi solo a partire dal 2019. A seguito della richiesta di Confindustria (azionista di maggioranza) sei dei nove consiglieri di amministrazione si dimettono.
Nel frattempo, si apprende dalla stampa che la procura della Repubblica di Milano ha aperto un fascicolo ipotizzando il falso in bilancio e che la Consob si è destata da uno dei suoi consueti sonnellini e sta indagando.
L’11 novembre, dopo soli cinque mesi, l’ad Del Torchio viene ringraziato dagli azionisti e lascia.

Per la Borsa non era certo una sorpresa…

Le criticità emerse nella semestrale del giugno 2016 e nel resoconto intermedio del 30 settembre sono solo l’ultima riprova di una situazione che da anni ha registrato perdite di marginalità e forte assorbimento di cassa.
Il gruppo 24Ore viene quotato a fine 2007 raccogliendo oltre 230 milioni di euro, di cui più della metà da investitori non istituzionali, ma senza modificare la governance del gruppo. Confindustria rimane infatti titolare di tutte le azioni ordinarie, mentre sul mercato vengono offerte azioni speciali. La quotazione, avvenuta a 5,57 euro, rappresenta il picco di prezzo massimo: ora il titolo prezza meno di 0,30 euro. La caduta del prezzo risente sicuramente dell’andamento globale dell’economia e del settore dell’informazione, ma è soprattutto figlia di vicende specifiche del gruppo.

Leggi anche:  Un premio Nobel a Claudia Goldin, economista e storica

Figura 1 – Andamento titolo gruppo 24Ore, indici Ftse all share Italia e Ftse all share media Italia (base 100=1/6/2009)imm1

Come si vede dalla figura, da metà 2009 a oggi il titolo ha perso oltre 30 punti percentuali rispetto all’indice di borsa del settore media. È poi evidente come, soprattutto a partire da fine 2012, vi sia una divergenza nei due indici: da fine 2012 la correlazione tra il valore del titolo e l’indice del settore scende a 0,62 (era 0,86 tra il 2009 e il 2012). Il valore del titolo è quindi segnato da eventi specifici e non tanto dal trend di settore.
Il risultato di Borsa è il portato diretto dei numeri della società. Senza tornare troppo indietro nel tempo, fra il 2011 e il 2015 l’attività operativa della capogruppo ha generato perdite costanti (tabella 1). Dal punto di vista finanziario basti dire che nel quinquennio l’attività operativa ha generato perdite per oltre 110 milioni e ha registrato una progressiva riduzione di patrimonio netto, tanto da pregiudicarne la continuità aziendale in assenza di ricapitalizzazione.

Tabella 1 – Dati di bilancio Il Sole 24 Ore spaimm2

Tutti i quotidiani passano un momento difficile. Ma, come riconosciuto anche dalla Borsa, la posizione del Sole è stata del tutto peculiare, in peggio.

Un futuro fosco

E questi sono i numeri ufficiali. Se poi vi fosse davvero un falso in bilancio, le cose potrebbero essere anche peggiori; auguriamo buon lavoro ai magistrati. Anche le ultime relazioni finanziarie della società, tuttavia, hanno evidenziato forti anomalie nei principi contabili applicati per la redazione del bilancio 2015, conducendo alle pesanti rettifiche menzionate in precedenza.
Il gruppo, anche sulla base della ripulitura effettuata da Del Torchio nel 2016, si trova ora in una situazione estremamente critica. Il mancato rispetto dei covenant rende indispensabile una rinegoziazione delle linee di credito; in più il gruppo necessita di una ricapitalizzazione che un report di Intermonte Sim del 12 ottobre 2016 stima in almeno 50 milioni.
Chi metterà questi soldi? Ovviamente non possono che essere gli azionisti, ossia Confindustria, che in questi mesi ha però allontanato in fretta e furia il nuovo amministratore delegato che aveva affondato il coltello nel bubbone. E gli associati di Confindustria apprezzeranno e continueranno a foraggiare questa avventura?
Sicuramente è il momento che si faccia pulizia. Continuiamo a pensare che ci sia bisogno di un ritorno alla autorevolezza e alla serenità di quello che è sempre stato il principale quotidiano finanziario nazionale.

Leggi anche:  Francesco Daveri, un amico che non si dimentica

Lavoce è di tutti: sostienila!

Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!

Leggi anche:  La televisione del futuro*

Precedente

Fillon, un candidato liberale, ma solo in economia

Successivo

Perché serve la stabilità di governo

  1. SpeculaThor

    L’associazione degli industriali (nn 1 singolo) nel migliore dei casi ha manipolato i bilanci. BankItalia non si è accorta per anni di come le banche da lei vigilate classificavano gli Npl come in bonis. La Consob nn vede roba che tutti gli operatori sanno con anni di anticipo (citiamo il caso Ligresti x dirne 1 a caso) ed abolisce prospetti probabilistici xrchè la Ue nn li obbliga al 100%. Società di Revisionr Esterna fanno a gara a chi è più buona (tanto che parlamento ha da poco emanato provvedimento che introduce lo Scetticismo Professionale).
    Ed all’estero guardate che nn son certo meglio di noi (es Derivati DeutchB o Lavatrici Inglesi).
    Ed allora mi chiedo: ma quando commentiamo dati e pil e borse in realtà stiamo facendo la parafrasi di poesie metafisiche ? ???

  2. Pino

    Beh! sappiamo bene tutti che quello dell’economia e della finanza è il mondo delle opinioni più o meno finalizzate ad interessi di parte.- Chi si lascia incantare da soggetti dall’immagine più o meno altisonante come Bankitalia, Consob e Confindustria, per non parlare poi del Tesoro?…mah!

Lascia un commento

Non vengono pubblicati i commenti che contengono volgarità, termini offensivi, espressioni diffamatorie, espressioni razziste, sessiste, omofobiche o violente. Non vengono pubblicati gli indirizzi web inseriti a scopo promozionale. Invitiamo inoltre i lettori a firmare i propri commenti con nome e cognome.

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén