La risposta degli autori a due articoli di commento (1 e 2).

Ringraziamo gli autori per i commenti. Ci teniamo a precisare che il dato che abbiamo citato nell’articolo su Lavoce.info fa riferimento ad uno studio epidemiologico pubblicato  dall’Università Tor Vergata. Nell’articolo abbiamo riportato il termine “malati” ma concordiamo sul fatto che il termine “infettati” sarebbe stato probabilmente più corretto.
Il nostro articolo non ha l’ambizione né di stimare l’efficacia del farmaco e neppure i differenziali di aspettative di vita tra trattati e non. Il riferimento alla fine dell’articolo ai farmaci innovativi che potrebbero contribuire a salvare vite umane o migliorare lo stato di salute dei pazienti rientra chiaramente nel dibattito più generale legato al trade-off tra protezione brevettuale e accesso ai farmaci innovativi.
Per quanto riguarda, infine, il terzo punto sollevato dagli autori, vogliamo ribadire che l’articolo evidenzia le problematiche relative all’accesso al farmaco dovute agli elevati costi della terapia. Tali costi impongono evidentemente delle liste d’attesa. Sulla possibilità che l’attesa possa essere o meno giustificata o auspicabile (in alcuni casi)  non ci siamo espressi poiché una valutazione di questo genere non è di nostra competenza.

Cinzia Di Novi e Vincenzo Carrieri

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