Politiche dell’immigrazione

Cliccando sulle risposte sintetiche si potrà accedere al testo completo delle risposte

 

Alleanza Nazionale

 

Lista Bonino

 

Forza Italia
 

Italia dei valori
 

Patto Segni-Scognamiglio
 
Uniti nell’Ulivo
 Ritenete giusto mantenere le restrizioni all’accesso del lavoro da parte dei cittadini de nuovi paesi membri dell’Unione europea?Si. Esistono due ordini di motivi che ci convincono sull’opportunità di mantenere le restrizioni all’accesso al lavoro da parte dei cittadini di questi PaesiNo, le restrizioni sono un grave errore. Gli immigrati sono un’importante risorsa per le nostre economie. Le restrizioni hanno solo l’effetto di smorzare gli entusiasmi europeisti. Si. Il periodo transitorio è ragionevole in considerazione del divario di sviluppo tra i quindici vecchi membri e i dieci nuovi.No, le restrizioni alla mobilità dei cittadini membri sono un’idea indegna per l’Europa. Si, una restrizione di qualche anno potrebbe essere una buona soluzione.No, gli immigrati vanno dove il mercato del lavoro ne ha più bisogno. Le attuali restrizioni allontanano i più qualificati e contrastano con la flessibilità che si è introdotta nei rapporti di lavoro.
 Siete d’accordo sull’esistenza di un legame tra commercio e flussi migratori? Più commercio, meno immigrazione?Si, la regolamentazione dei flussi migratori potrebbe essere correlata dal varo di apposite misure di politiche commerciali. Si, Il protezionismo commerciale incentiva l’immigrazione. .La politica commerciale deve essere tesa ad una liberalizzazione degli scambi internazionaliSi, la politica agricola va rivista da cima a fondo anche per i suoi effetti negativi sull’immigrazione Si Si. Si, c’è un legame , in questo campo ha fatto bene la Commissione Prodi a proporre l’eliminazione dei sussidi alle esortazioni dei prodotti agricoli.
 Pensate che gli immigrati debbano godere degli stessi diritti e doveri dei cittadini italiani? Si. In tal senso proponiamo di attribuire il diritto di voto, attivo e passivo, nelle elezioni amministrative, a quanti, cittadini stranieri, ormai da anni qui vivono, lavorano, pagano le tasse e fanno crescere i propri figli.Si. Non vi è ragione per limitare i diritti sociali ed economici degli immigrati Si, ma solo per chi ha acquisito la cittadinanza. Si, l’immigrato deve godere degli stessi diritti e deve essere sottoposto agli stessi doveri del cittadino comunitario.  Si.Si , per realizzare l’integrazione bisogna costruire un patto di diritti e doveri tra italiani e stranieri , che riconosca diritti e doveri economici, sociali e civili.
 Siete favorevoli ad istituire un‘autorità europea adibita a controllare il flusso degli immigrati clandestini?Si. Siamo pienamente convinti della opportunità di istituire una autorità comunitaria di controllo delle frontiere esterne che possa anche definire strumenti finanziari adeguati così da alleviare gli ormai pesanti costi sopportati dagli Stati più frontalieri del continente europeo, come ovviamente l’ItaliaSi, si tratta di una materia di chiaro interesse comune, potrebbe però essere sufficiente un coordinamento continuativo dell’opera dei singoli Stati Si, è la strada giusta Si, il controllo dei confini della comunità è competenza comunitaria. Si. I paesi singoli molte volte non hanno da soli le risorse per controllare i flussi di immigrati irregolari Si, solo in questo modo può essere garantito un governo efficace dei controlli dei flussi migratori. che avvantaggerà ogni paese dell’Unione.

 

 

Lavoce è di tutti: sostienila!

Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!

Leggi anche:  Un passo avanti verso il nuovo Patto su migrazione e asilo
Leggi anche:  Perché le regole Ue sulla migrazione restano "preistoriche"