Il settimanale “Time” dedica a una ricercatrice italiana la sua ultima copertina. Un solo, forse spiacevole, dettaglio: Sandra Savaglio ha lasciato l’Italia, insegna e fa ricerca alla Johns Hopkins University di Baltimora. Cosa si può fare per contrastare la fuga di cervelli dal nostro paese? Per migliorare la governance degli atenei e la qualità della ricerca scientifica? Per permettere all’università di meglio contribuire al progresso economico del paese?
Va anzitutto modificato il sistema di rappresentanza democratico corporativo delle nostre università. Intervenire sugli incentivi non basta, se non si mette mano agli assetti istituzionali. Va poi ripensato il percorso del dottorato. Il progetto di riforma 3+2+3 non aiuta, anzi. Ancora più che in passato, a rimanere in Italia saranno soprattutto coloro che non sono riusciti ad andare all’estero. Infine, va favorito il riorientamento del sistema scolastico e universitario a favore delle competenze generaliste e delle capacità logiche e relazionali. Quasi il contrario di quanto si sta facendo oggi …
Dopo gli scioperi selvaggi bisogna affrontare il problema dei trasporti locali. Non c’e’ tempo da perdere. Bisogna decentrare la contrattazione e il finanziamento, rafforzando al tempo stesso la concorrenza. Se ci sono meno rendite da spartire, ci saranno anche meno scioperi.

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