I punti principali del discorso del 14 marzo tenuto dal Cancelliere tedesco Schröder al Parlamento tedesco. Le conclusioni del Congresso straordinario SPD. Le reazioni e i commenti riportati dalla stampa tedesca

Rassegna Stampa a cura di Tiziana Prina

Agenda 2010: il pacchetto di riforme presentato dal governo Schröder

 

Per avere un quadro di riferimento sul voto di fiducia del congresso straordinario della SPD, riportiamo i punti principali del discorso del 14 marzo tenuto da Schröder al Parlamento tedesco.

Congiuntura e bilancio

Rispetto del Patto di Stabilità e Crescita, anche se con spazi di manovra per eventi imprevisti.

Miglioramento della situazione economica dei Comuni, grazie a: maggiori entrate in seguito alla riduzione delle agevolazioni fiscali (proposta nel frattempo respinta al Bundesrat dai voti di CDU-CSU) ; passaggio dal 2004 degli oltre un milione di beneficiari del sussidio sociale, abili al lavoro e attualmente a carico dei Comuni, all’Ente Federale per il Lavoro; ridisegno dell’imposta sulle attività produttive; prestito agevolato (15 mrd €) per programmi di investimento nei settori idrico, dei rifiuti e delle infrastrutture ecc.

Rispetto delle fasi della riforma fiscale previste per il 1° gennaio 2004 e il 1°gennaio 2005 con passaggio dell’aliquota d’ingresso al 15% (25,9% nel 1998) e di quella massima al 42% (in precedenza 53%).

Mercato del lavoro

Trasformazione dell’Ente Federale per il Lavoro in un’organizzazione per il collocamento dei disoccupati, come stabilito nel pacchetto di riforme del mercato del lavoro previsto dalla commissione Hartz.

Indennità e sussidio di disoccupazione, sussidio sociale

Taglio dell’indennità di disoccupazione, che dovrebbe essere corrisposta per 12 mesi per chi ha meno di 55 anni, e per18 mesi per gli ultracinquantacinquenni. (ndr. Attualmente pari al 60% della media del salario netto è pagata a chi nei tre anni precedenti sia stato soggetto all’obbligo assicurativo per almeno 12 mesi;. può essere corrisposta, a seconda dei contributi versati e dell’età, per un massimo di un anno, ma arriva anche a 32 mesi per i lavoratori più anziani. Chi non vi ha diritto, perché non ha versato contributi, o non ha trovato lavoro nel periodo di fruizione dell’indennità, può chiedere il sussidio di disoccupazione che corrisponde al 53-57% del salario netto).

Fusione del sussidio di disoccupazione con il sussidio sociale per un importo che sarà al livello del sussidio sociale (ndr: il sussidio sociale corrisponde in media a 590 € e ne beneficia chi non ha entrate proprie).

Possibilità per i disoccupati di lungo periodo di cumulare per un periodo non ancora precisato e per un importo superiore all’attuale (15%) il sussidio con il salario.

Criteri più stringenti di “accettabilità” del posto di lavoro, da cui dipendono le sanzioni finanziarie a carico del disoccupato, che rifiuta l’impiego offerto.

Protezione dal licenziamento

Finora la protezione dal licenziamento era valida per imprese con più di 5 addetti; in futuro non costituirà più parte di questa soglia una percentuale limitata di lavoratori con contratto interinale o a termine,.

In caso di perdita del lavoro per crisi dell’impresa, il lavoratore licenziato potrà scegliere fra azione legale per la riassunzione e un indennizzo stabilito per legge.

Le priorità in caso di licenziamento non verranno più determinate unicamente sulla base dell’anzianità di servizio, dell’età del lavoratore e dell’eventuale carico familiare, bensì si terrà conto anche delle professionalità e capacità richieste per un certo lavoro dall’impresa. I criteri adottati dovranno essere trasparenti e il licenziamento ingiustificato dovrà essere dimostrato dal lavoratore.

Contratti collettivi

Possibili interventi legislativi, nel caso imprenditori e sindacati non si dimostrassero disponibili ad avviare le “Alleanze aziendali per il lavoro; tuttavia gli accordi aziendali relativi al mantenimento dei posti di lavoro e alla localizzazione dell’impresa che vengono stipulati attraverso clausole di apertura devono avere l’approvazione delle parti sociali

Non viene modificata la normativa sulla cogestione e i contratti collettivi settoriali.

Formazione

Il 70% delle imprese tedesche non fa formazione; se la tendenza continuasse, potrebbe essere introdotta un’imposta.

Semplificazione delle condizioni per la formazione.

Sanzioni per i giovani che non accettano un’offerta di formazione

Creazione ed estensione delle scuole a tempo pieno.

Incremento annuo del 3% dei bilanci dei maggiori istituti di ricerca.

Mantenimento e rafforzamento del sistema duale di formazione

Nuove imprese

Le imprese di nuova costituzione possono assumere personale a termine fino a quattro anni (finora un massimo di due).

Chi crea impresa è esente nei primi 4 anni dai contributi obbligatori da versare alle camere di commercio industria e artigianato.

Snellimento delle norme che costituiscono il codice dell’artigianato e che regolano l’accesso alle professioni artigiane.

Il diritto tributario relativo alle piccole imprese verrà radicalmente semplificato; l’aggravio fiscale fortemente ridotto e cosi pure gli obblighi contabili (Small Business Act elaborato dal ministro dell’Economia Wolfgang Clement).

Riforma sanitaria

Con l’obiettivo di ridurre i contributi dell’assicurazione malattia dall’attuale 14,3% al di sotto del 13 (con un risparmio di 15 mld di euro) la riforma prevede:

l’abolizione del monopolio contrattuale delle associazioni dei medici mutualistici con la possibilità di stipulare contratti con i singoli medici (messi così in concorrenza) da parte delle casse malattia;

la riduzione di numero delle attuali 350 casse malattia;

la definizione di standard precisi per assicurare la qualità delle prestazioni:

il taglio di alcune prestazioni non considerate essenziali dall’assicurazione malattia obbligatoria;

il contributo per il trattamento di malattia (a partire dal 42° giorno) a carico degli assicurati;

l’esclusione delle prestazioni estranee al servizio sanitario obbligatorio (assegno di maternità ) e il relativo finanziamento attraverso la fiscalità generale con un risparmio di circa 5 mld di euro.

A questi punti della riforma se ne sono aggiunti altri elaborati dal ministro della sanità Ulla Schmidt sulla base delle prime conclusioni presentate dalla commissione Rürup, incaricata di studiare le riforme dei sistemi di sicurezza sociali.

Previdenza
Necessità di aggiustamento e di adeguamento della riforma pensionistica del 2001 (pur considerata un successo) .

A tale proposito la commissione Rürup ha elaborato alcune proposte che sono già state presentate (vedi alla voce Pensioni), ma che verranno formalizzate in modo definitivo in autunno.

Reazioni all’Agenda 2010

Sintetizzando il dibattito e le controproposte che l’Agenda 2010 ha suscitato in questi mesi, si può affermare che i vertici delle associazioni dei datori di lavoro ritengono il programma del cancelliere un primo timido passo che non va assolutamente annacquato accogliendo le massicce critiche avanzate dai sindacati e dall’area più radicale dei socialdemocratici; in realtà sarebbero necessarie riforme più incisive e persistenti per uscire dalla profonda crisi che attraversa la Germania.

Secondo il presidente dei datori di lavoro Dieter Hundt sarebbero necessari una maggiore autonomia contrattuale e un taglio ai costi accessori del lavoro. In particolare si dovrebbe sospendere il prossimo incremento delle pensioni; aumentare la decurtazione per il pensionamento anticipato da 0,3 a 0,5% per mese; sgravare le casse malattia da prestazioni quali cure dentarie e incidenti privati, che dovrebbero essere a carico del singolo assicurato. In generale sarebbe necessaria una maggiore responsabilità personale nel sistema sanitario, in modo da abbassare il contributo da 14,4% a meno del 12 % , fissando a 6% come massimo la quota dei datori di lavoro. Sul lungo periodo i costi della malattia dovrebbero essere scissi dal costo del lavoro. Il sussidio di disoccupazione dovrebbe essere stabilito per una durata di 12 mesi senza eccezioni e senza termini di transizione. La nuova “indennità di disoccupazione II“, fusione del sussidio di disoccupazione con il sussidio sociale, dovrebbe essere al livello del sussidio sociale con ulteriori riduzioni per chi non vuole lavorare. La protezione dal licenziamento andrebbe in futuro applicata alle imprese con più di 20 dipendenti dopo un periodo di assunzione di almeno tre anni. Dovrebbe esserci la possibilità di derogare dai contratti collettivi, qualora in cambio si dessero garanzie di occupazione e con l’accordo della rappresentanza sindacale aziendale o della maggioranza dei lavoratori. Per creare lavoro, si sollecitano infine nuovi posti di formazione dai contenuti meno complessi, mentre viene respinta la tassa sulla formazione

L’ala più radicale del partito socialdemocratico e i sindacati sembrano al momento aver ricomposto i dissidi e le valutazioni negative date all’Agenda, considerata iniqua, unilaterale e ben lontana dal programma elettorale 2002; in realtà l’attenzione si concentra già sui lavori parlamentari d’autunno. Tenendo conto che per i principali progetti di riforma sarà necessario un procedimento di intermediazione con l’opposizione (ndr: il veto di CDU-CSU alla Camera delle Regioni, dove hanno la maggioranza, richiede infatti continui compromessi che di fatto annacquano o stravolgono le riforme intraprese o addirittura ne impediscono l’attuazione, come è avvenuto con la legge sull’immigrazione) i sindacati vogliono aprire un confronto anche con i partiti dell’opposizione. I punti di maggiore frizione riguardano la fusione dei sussidi, la protezione dal licenziamento e il finanziamento della sanità, per contro si parla di un anticipo di parti della riforma fiscale per i redditi bassi e medi, di un aumento dell’Iva, di una tassa sull’eredità e in generale di un maggior carico fiscale per i grandi patrimoni al fine di sostenere i sistemi sociali.

Conclusioni del congresso straordinario SPD

Con un risultato superiore alle aspettative (90% dei 524 delegati presenti) il pacchetto di riforme proposte dal cancelliere Schröder è passato senza modifiche degne di nota. Ora dovrà essere sottoposto al vaglio del congresso straordinario dei Verdi, il 14/15 giugno a Cottbus. Seguirà poi il primo test parlamentare fra giugno e luglio riguardante la riforma sanitaria, mentre per le restanti riforme bisognerà attendere settembre. Se i dissidenti SPD decideranno di non esprimere voto contrario e quindi le leggi passeranno al Bundestag, vi sarà infine il voto al Bundesrat, dove CSU e CDU potrebbero bloccarle, anche se i vertici dei due partiti hanno dichiarato di voler essere collaborativi per il bene del Paese. Se tutto procede senza intoppi, le riforme potrebbero entrare in vigore il 1° gennaio 2004.

Al congresso straordinario è stata comunque approvata una seconda mozione “Prospettive per un nuovo progresso” che riprende e integra sul lungo periodo quella principale, introducendo i futuri campi d’azione politica della SPD di cui si parlerà nel regolare congresso di novembre: modernizzazione dell’economia in senso ecologico, miglioramento del sistema educativo e di formazione, maggiori investimenti in R&S, ma soprattutto tasse sull’eredità dei grandi patrimoni privati, lotta all’evasione fiscale e in generale una tassazione più equa includendo tutte le forme di entrate, fra cui le rendite da capitale, temi cari e più volte proposti dalla sinistra SPD.

Per saperne di più

sull’Agenda 2010 si veda www.spd-parteitag.de (Antrage, Beschluesse, Reden)

Pensioni in Germania. Le proposte della commissione Rürup e il dibattito sulla stampa a cura di Tiziana Prina, su questo sito.


“Erneuerung hat bei uns Tradition” in Faz.net dell’1.6.03
“SPD stimmt Schröders Reform-Agenda klar zu”, in Faz.net dell’1.6.03
“Breite Mehrheit für Schröders Reformplan”, in Spiegel on line dell’1.6.03
“SPD-Parteitag folgt Schröders Reformkurs” Handelsblatt.com dell’1.6.03
“Stichwort: Agenda 2010” in Financial Times Deutschland dell’1.6.03
“Hintergrund: Der weitere Fahrplan für die Agenda 2010” in Financial Times Deutschland dell’1.6.03

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