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Un occhio ai Brexit poll

Tra un mese, il 23 giugno, i cittadini britannici saranno chiamati a esprimersi su una questione amletica: to Brexit or not to Brexit? Con l’avvicinarsi del voto, in piena campagna referendaria, il dibattito pro e contro si fa sempre più serrato. Di fronte a tanta propaganda è interessante chiedersi come si posiziona l’opinione pubblica e, vista l’importanza del tema, i sondaggi di certo non mancano. L’ultimo disponibile, del 17 maggio a cura di YouGov, vedeva il remain in vantaggio con il 44 per cento contro il 40 per cento favorevole alla Brexit.

Grafico 1

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Giova inquadrare la situazione anche nel tempo. Come si vede nel grafico 2, il trend dei sondaggi mostra che la distanza tra il remain e il leave si è ridotta nel tempo: fino all’anno scorso la maggior parte degli intervistati si dichiarava a favore della permanenza nell’Unione. Nel corso dei mesi l’andamento si è fatto sempre meno chiaro e i numeri hanno iniziato a convergere verso una sostanziale parità. Ad oggi, il remain appare ancora in vantaggio, ma lo scarto è poco e la partita aperta. Anche questa volta saranno gli indecisi a fare da ago della bilancia.

Grafico 2

brexit2

Sul piano politico, la quasi totalità dei partiti tradizionali del paese è posizionata per il remain: nazionalisti (come lo Scottish National Party) e Libdem lo sono da sempre, mentre il Labour, sebbene con qualche mal di pancia, si è solo di recente pronunciato contro l’uscita dall’Ue. I Tory sono i più divisi sul tema. Dopo gli accordi del 20 febbraio, il premier David Cameron si è schierato anch’egli per il remain, supportato dal cancelliere dello Scacchiere Osborne, forte sostenitore di una permanenza britannica nell’Unione. Tra le fila dei Tory, però, una buona metà appoggia l’uscita. Tra questi l’ex sindaco di Londra, Boris Johnson, uno dei più radicali avversari dell’Europa. Che le dichiarazioni dei singoli politici abbiano un impatto vasto, significativo e duraturo sull’opinione pubblica è però cosa dubbia. Come intuibile dai grafici, non sembrano esserci stati evidenti discontinuità nell’andamento dei sondaggi a seguito delle prese di posizione di Cameron (20 febbraio) e Corbyn (14 aprile) a favore dell’Unione. È possibile che in una campagna referendaria così importante per il futuro del Regno, l’opinione dei singoli politici sia talmente ovvia e prevedibile da risultare già stata scontata dagli elettori.

 

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Il Punto

  1. learco

    Finalmente qualcuno che scrive davvero bene. Complimenti. Ho letto ” in un boccone ” come dicono a Firenze, tutti gli articoli che ha/avete scritto su questa testata. Era da tempo immemorabile che non leggevo un taglio del genere. Per questo motivo mi sono chiesto piu di una volta se domandarvi : che cosa ne pensante nel proposito della vostra esperienza all’estero…… degli italiani?
    O meglio

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